Cerca nel blog

martedì 17 gennaio 2017

Film Review: 2 days in Paris

Pochi sanno che amo moltissimo Julie Delpy per la sua interpretazione di Celine nella trilogia Linklateriana dei Before Sunrise/Sunset/Midnight. Ma nessuno sa come seleziono i film da vedere su Netflix: assolutamente a casaccio. Aggiungo moltissimi titoli alla mia lista senza entrare a leggere scheda alcuna, per cui quando ho aggiunto 2 days in Paris non sapevo neanche che la regista, la sceneggiatrice, nonché interprete principale fosse l'adorata Julie Delpy.

Dato che ultimamente non guardo moltissimi film, con mia grande sorpresa mi stupisco di quanto sia brava nella selezione casuale di pellicole da vedere. E anche con questo 2 days in Paris non mi sono smentita.

E' uno di quei film che piacciono a me: diretti, onesti, witty, esasperati e assolutamente irresistibili. Racconta di un paio di giorni nella vita di Marion e Jack, lei francese e lui americano che stanno insieme da due anni. Dopo una disastrosa vacanza a Venezia, si stanno recando a Parigi per passare qualche giorno insieme alla famiglia di Marion. La loro relazione verrà messa a dura prova.

Ogni tanto penso a quanto questa tipologia di film sia odiata da moltissima gente, amici e fidanzato inclusi. E mi ritrovo a chiedermi il perchè. Quello che probabilmente a molti non piace, al di là della semplice mancanza di "azione" nel senso più basico del termine, è vedere rappresentata la vita vera sullo schermo. Julie Delpy non è un'artista escapista, non vuole trasportarci in un'altra dimensione e farci dimenticare della nostra vita per un paio d'ore. 2 days in Paris ci mette di fronte alla nuda e cruda verità: le relazioni sono molto difficili, e basta veramente pochissimo a rovinarle. Quanto conosciamo davvero la persona con cui stiamo? Quali sono le insicurezze che ciascuno vede nell'altro che potrebbero portare ad una definitiva rottura? Sono queste le domande che questa pellicola ci pone. Senza farsi mancare scene esilaranti e assurde che rendono l'insieme molto leggero e divertente.

Il tutto, ovviamente, condito dalle fantastiche e genuine interpretazioni di Julie Delpy e Adam Goldberg in primis, e di tutti gli altri attori francesi e non (strizzatina d'occhio alla fatina Daniel Brühl). Anche dal punto di vista tecnico, la regia della Delpy è molto apprezzabile specialmente quando interviene la voce narrante che accompagna alcune scene clou nella relazione tra i due protagonisti. Tra l'altro, ancora mi stupisco di quanto Julie Delpy sia estremamente sarcastica, poetica e abile nello scrivere, specialmente in una lingua acquisita, come l'inglese. E poi è così naturalmente bella. La amo. E amo questo film.




Nessun commento:

Posta un commento