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lunedì 29 gennaio 2018

Movie Review: La mia sui film candidati all'Oscar (parte I)

Ossequi, gente. Le sere della settimana appena trascorsa sono state utili per iniziare il mio recupero dei film candidati all'Oscar (s'intende come migliore pellicola). 
Riguardiamo velocemente quali sono: The shape of water, Dunkirk, Lady Bird, Call me by your name, Three Billboards outside Ebbing, Missouri, Darkest Hour, The phantom thread, Get Out, The Post. 

Di questi, per ora, ne ho visti cinque. Per cui questa è la mia personale classifica provvisoria. 

5. Darkest Hour
In tutta onestà non avrei guardato questo film se non per vedere in che misura la candidatura di Gary Oldman come migliore attore fosse giustificata. E' stato indubbiamente bravo, camaleontico. Il film, tuttavia, non l'avrei personalmente inserito nella categoria più ambita. E' ben fatto, tratta di un periodo storico molto circoscritto, e si ricollega (come se fosse un puzzle di 'ricostruzioni storiche' della Seconda Guerra Mondiale) al Discorso del Re e a Dunkirk. Oldman è stato indubbiamente molto abile nel ritrarre Churchill come un uomo consapevole del suo compito ingrato ma anche, e soprattutto, come un normale uomo anziano inglese. 

4. Dunkirk
Ricordo di essere andata al cinema quest'estate in solitudine a vederlo, una sera finito il lavoro. E' stata un'esperienza bellissima, non penso che chi l'ha visto su un pc o sul televistore abbia potuto comprendere la grandezza di questo film. Mette un senso di ansia veramente tangibile, mi ricordo di aver pensato durante la visione: "Questa è l'esatta rappresentazione visiva e sensoriale di cosa vuol dire essere in trappola e sapere che non c'è una via d'uscita se non morendo". Quindi trovo che la sua candidatura sia più che giusta e, onestamente, anche quella di Nolan come regista. 

3. Lady Bird
Sinceramente non so se questa candidatura sia stata fatta solo per motivi "politici". Lady Bird è sicuramente un bel film, recitato molto bene. Un coming of age in cui mi sono identificata tantissimo. Mi ha veramente fatto rivivere i momenti più strani della tarda adolescenza, in cui si crede di sapere quello che si sta facendo e lo si porta avanti con una convinzione che, superata quella fase, è difficile ritrovare. Penso che Saoirse Ronan abbia saputo veramente incarnare alla perfezione quel senso di angst tipico dell'età in cui si è a metà tra il voler essere ancora cullata dalle braccia dei genitori e l'odore di indipendenza assoluta che si respira una volta finiti gli studi. 

2. Three Billboards outside Ebbing, Missouri
Prima di vedere il film che occupa il numero uno nella mia classifica, credevo che Three Billboards sarebbe finito sul gradino più alto del podio. Mi è piaciuto da impazzire. E' scritto, recitato e girato benissimo. Frances McDormand è veramente, e lo dico in maniera convinta, l'attrice più brava della sua generazione. Stesso discorso vale per Sam Rockwell, lo amo. Entrambi sono riusciti a dare talmente tante sfaccettature a questi due personaggi, che è impossibile definirli con un solo aggettivo. La storia, poi, è al contempo vecchia e nuova; mi spiego meglio: le situazioni descritte sono purtroppo una realtà quotidiana ma il modo e, talvolta, la leggerezza con cui vengono trattate sono una boccata di aria fresca. Grande film, davvero.



1. Call me by your name
Ma poi è arrivato il momento di vedere questo. Mentirei se dicessi che è stato amore a prima vista, perchè così non è stato. Confesso che per i primi venti minuti non ho gridato al capolavoro anche se stavo apprezzando la visione. E, chi mi conosce lo sa, non mi piace essere campanilista a tutti i costi (d'altronde sono tuttora convinta che l'Oscar a Sorrentino per La grande bellezza sia stato rubato a The broken circle breakdown) soprattutto perchè di Guadagnino penso di aver visto solo Melissa P. e non me lo ricordo per niente. Ma, ed è un grande ma, non riesco a smettere di pensare a quanto sia bello Call me by your name. E' stupendo. E' un'opera piena di sentimento, di emozioni, di silenzi, di sole estivo, di musica, di amore, di comprensione, di disperazione soffocata. Tutto è bello in questo film: l'ambientazione (quella villa mi rimarrà per sempre nel cuore), il modo in cui l'arte pervade ogni momento, i genitori di Elio e il rapporto di amore e comprensione che hanno col figlio. 
Ho amato tutte le interpretazioni: chapeau per i due protagonisti, Hammer e Chalamet, ma anche per Stuhlbarg, che mi ha fatto versare lacrime nel monologo finale. Rimane un mistero per me, il motivo per cui Guadagnino non sia stato candidato all'Oscar come miglior regista perchè, onestamente, ci stava tutto. 



E questo è quanto, per ora. Ci rivediamo per la seconda parte, in cui scriverò due righe sugli altri film candidati all'Oscar. 

7 commenti:

  1. Purtroppo ho visto solo "Dunkirk", che ho amato e odiato per gli stessi motivi... però l'Oscar alla regia è totalmente guadagnato, Nolan è sempre un ottimo tecnico, anche se a tratti mi lascia sempre molto freddo.

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  2. È indubbiamente vero, ma spero che Nolan vinca sul serio il suo Oscar come migliore regista :)

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  3. Spero che Dunkirk vinca qualcosa... L'Accademy fa sempre l'infame con Nolan

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  4. ecco... ho visto "Chiamami col tuo nome" e posso dire che a questo giro non faccio il tifo per l'Italia ^^'

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