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domenica 6 marzo 2011

Film Review

Splende il sole qui ad Amburgo e a casa mia in Italia nevica. Poi mi vengono a dire che il mondo non sta per finire! Ultimamente, causa ennesima malattia che mi ha costretto al letto, ho visto una quantità non indifferente di film. Che ora commenterò. Partiamo!

Lords of dogtown. Bel film. Brava la Hardwicke, qui al suo meglio quando aveva ancora un suo stile e lo imponeva e non si era ancora persa (o probabilmente non aveva ancora in mente) di fare minchiate puramente commerciali quali Twilight o quella sorta di adattamento di Cappuccetto Rosso.
Lords of Dogtown è prima di tutto una storia vera, raccontata con uno stile a metà tra la finzione e il documentario. Lo stile che la Hardwicke aveva ai suoi tempi d'oro era fantastico, con la naturalezza dei movimenti della macchina da presa (che difficilmente sta ferma e - se lo fa - lo fa sempre in modo non banale) e quella fotografia calda che rispecchia perfettamente l'ambiente californiano in cui la regista ha studiato e di cui è esperta, soprattutto delle zone periferiche e più povere. Interpreti bravissimi, Emile Hirsch e Heath Ledger in primis (ovviamente), sceneggiatura buona (anche se, forse, poteva essere pure migliore) e musiche fantastiche.



Lissy - Principessa alla riscossa. Uno dei pochi film d'animazione comici che mi ha veramente fatto ridere di gusto. Una storia adorabile: uno Yeti sta per essere trasportato all'Inferno dal diavolo. Scongiurandolo di non farlo il diavolo chiede allora un favore allo Yeti con cui potrà salvarsi la vita: consegnargli la donna più bella del mondo. Lo Yeti rapisce la bella e goffa principessa Lissy, moglie di Franz. Ma lo Yeti non sa che Lissy gli farà cambiare idea sul mondo e sulle relazioni, tanto che diverranno amici. Fino all'happy end in cui Lissy viene liberata. Okkey, detta così è la solita storia. Però, veramente è da vedere. Non è un film per bambini, ci sono un sacco di doppi sensi a sfondo sessuale e battute molto fini che un bambino non capirebbe. Beh insomma, questo film, opera del regista tedesco Michael Herbig, è divertente come Shrek non lo è mai stato.



True Grit. Un film dei Coen senza i Coen? Ma no, dai. Vabbè che è un remake, vabbè che è un western. Però i Coen ci sono. Ci sono nella caratterizzazione di ogni personaggio, ci sono nei dialoghi, ci sono nelle (poche, qui) scene violente. Una Hailee Stainfeld da p-a-u-r-a, un sempre bravissimo Jeff Bridges e anche un bravo (stranamente) Matt Damon. Talmente bravo che non sembrava nemmeno di avere Matt Damon davanti. Josh Brolin bravissimo (e bellissimo) come sempre, anche se è davvero poco presente in questo film. Ma la cosa sorprendente in questo film è la fotografia. Questo film sembra un quadro realista di Courbet. E' veramente magnifico sotto questo punto di vista (infatti io l'Oscar alla fotografia l'avrei dato a Roger Deakins senza neanche pensarci due volte..). In generale, non è un capolavoro da rimanerci a bocca aperta; non il loro lavoro migliore. Ma i Coen non sbagliano mai, accidenti.



The King's Speech. Posso essere estremamente critica nei confronti di questo film? Perchè è il tipico lavoro "piacione" che fa strage di Oscar, cosa che è successa. E' un bel film, fatto bene, recitato bene ma non tanto da meritarsi tutta quella pioggia di statuette. Su Colin Firth non si discute, lui è talmente bravo che di Oscar gliene si possono dare anche due alla volta. Ingiusto, invece, l'Oscar al regista Tom Hooper. Okkey, è stato bravo in questo film a cercare di "sbanalizzare" con la Mdp la trama scontata però, considerando chi erano gli altri candidati.. Sorpresa in Kings's Speech. Helena Bonham Carter. Che finalmente ha una parte NORMALE e la fa benissimo. Poi però hanno addirittura avuto il coraggio di dargli l'Academy per la migliore sceneggiatura originale. Mi metterò a ridere per non piangere.



A single man. Com'è fatto bene questo film. Il primo lavoro da regista di Tom Ford è davvero eccellente. Registicamente buono, una fotografia perfetta che cambia drasticamente (con estrema naturalezza) quando il protagonista è da solo o in compagnia o quando rivive alcuni flashback. Quello che conta veramente in questo film sono le immagini, perchè sembrano parlare da sole, senza bisogno dell'ausilio dei dialoghi (anche se questi ultimi ci sono e sono bellissimi). E poi Colin Firth. Qui sì che ci stava l'Oscar più che mai. E Julianne Moore, perfetta come sempre.



Mr Nobody. Che film strano. Bello, ma strano. Di un'atmosfera surreale che pervade tutto il corso del film. Non l'ho neanche trovato troppo "intrigato", vi dirò. Ho capito relativamente presto che la storia ci veniva presentata attraverso un flashback: ma non uno solo. Non solo quello reale. Ma tutto quello che sarebbe potuto accadere se. Due tipi di destini diversi per il protagonista per ogni donna amata. Due destini diversi se avesse scelto di stare col padre o con la madre. E, come dice lui alla fine, ogni storia raccontata è quella giusta. Perchè ogni scelta presa è quella giusta. E solo quando non scegliamo ci teniamo aperte un'infinità di possibilità diverse. Su questo punto di vista il film è decisamente poetico. E anche dal punto di vista strettamente tecnico. Registicamente brillante, un montaggio quasi perfetto (che ha dato due anni di lavoro al regista) e una fotografia decisamente superiore. Ma poi vogliamo parlarne di quanto è bravo Jared Leto? Perchè lo è. E' bravo ogni oltre modo. Anche mascherato da vecchietto centenario. E bravo Jaco van Dormael, per aver partorito un'idea così grandiosa e geniale.



BuriedAppena ho finito di vederlo è entrato dritto dritto senza fiatare nella mia lista dei film preferiti. Partiamo col dire che ho amato la regia, con i suoi sinuosi movimenti all'interno della bara, con i suoi bellissimi dettagli, con quelle toccanti riprese dall'alto. Una sceneggiatura che scorre liscia senza esitazioni. Ryan Reynolds da paura, un'interpretazione che da lui non ti aspetti, e invece. Da oscar. Altra cosa fantastica la colonna sonora, che riesce ad aumentare l'ansia nello spettatore. E la canzone dei titoli di coda, così allegra da rimanerci spiazzati. E i titoli di testa, degni di quelli di Prova a Prendermi. Insomma, 90 minuti di ansia chiusi dentro una bara, il regista non tradisce mai l'idea iniziale, siamo sotto terra dall'inizio alla fine, la luce non la vediamo mai. Per me, un cult.



Moon. Finalmente un bel film di fantascienza minimale dopo che, ultimamente, il genere sci-fi tende ad aggiungere dettagli su dettagli e azione a go-go piuttosto che "togliere". Una bellissima storia sulla solitudine e sull'identità ambientata su una Luna cupa e inquietante nella sua essenzialità. Le fantastiche musiche di Clint Mansell amplificano la drammaticità della storia, sono quasi epiche. Un grandissimo Sam Rockwell che riesce a rendere il suo personaggio credibile e umano senza sforzo (ha infatti aggiunto lui alcune battute più "leggere" per rendere la storia più credibile e sdrammatizzarla). Tanto di cappello per il primo lungometraggio del giovane Zowie Bowie.



1 commento:

  1. "Mi nutro di film"... non potevi scegliere una frase migliore per descriverti.

    Ti aspetto nel mio blog, voglio i tuoi commenti alle mie recensioni.

    Un saluto affettuoso...

    ((( CINEMAeVIAGGI )))

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