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martedì 17 dicembre 2019

Movie Review: The King

All hail the king! Soprattutto se è Timothee Chalamet. Di solito io e i film storici non andiamo troppo d'accordo ma debbo dire che questo The King mi è piaciuto molto. Passato piuttosto in sordina, è uscito su Netflix recentemente e presenta un gran cast: oltre a Timmy, abbiamo anche Robert Pattinson, Joel Edgerton (che è anche sceneggiatore), Ben Mendelsohn, il tizio che si era buttato già dalla torre in Game of Thrones, Lily Rose Depp. Insomma, un bel cast, non c'è che dire. 

La sceneggiatura è ispirata a vari lavori di Shakespeare su Henry the Fifth e racconta, in maniera piuttosto romanzata, l'ascesa al potere di Henry poco prima della scomparsa del padre. Siamo in piena Guerra dei Cent'anni, e vediamo un giovane Henry salire al trono dapprima in maniera riluttante poi prendendo sempre più coscienza delle proprie responsabilità. Il fulcro centrale del film è l'attacco contro la Francia, in cui regna il re Dauphin, che è interpretato in maniera tragicomica da Robert Pattinson: se la presa della cittadina francese risulta essere un momento di grande suspense, il duello finale (se così lo si può definire) con il monarca francese è assolutamente spassoso e volutamente ridicolo. 

Il film presenta una buona regia di David Michod, che ha deciso di non realizzare un film totalmente vero dal punto di vista storico che gli ha permesso di scavare un po' più a fondo sulla personalità di re Enrico V. Bellissima la scena che precede l'attacco in Francia in cui il re aizza i suoi soldati ricordandogli il motivo per cui sono andati fino a lì e lui è carichissimo e io mi aspettavo che i soldati alzassero il pugno al cielo emettendo suoni gutturali e hip hip hurrà e... invece niente. Debbo dire, Timothee sempre più bravo. Il suo physique così mingherlino potrebbe sembrare inadatto al ruolo e, invece, è proprio a suo agio nella parte. Bravo Timmy, continua così! Fondamentale anche il personaggio (inventato) interpretato da Joel Edgerton che con la sua apparente ignoranza e riluttanza diventa il più fidato consigliere del re. 



Insomma, guardate The King. Lo devo proprio dire visto che siamo sempre in campo shakespeariano, molto meglio di quella palla megatomica di Macbeth con Michael Fassbender. 

lunedì 16 dicembre 2019

Movie Review: Marriage Story

Sono passati un po' di giorni da quando nella solitudine di casa mia ho pianto lacrime amare dopo aver visto Marriage Story di Noah Baumbach. Uscito lo scorso 6 dicembre su Netflix con protagonisti Scarlett Johansson e l'uomo oggetto delle mie costanti ossessioni, Adam Driver. Ho fatto play e dopo 5 minuti stavo già piangendo. Perché, vi chiederete voi? All'inizio i due protagonisti elencano tutte le cose che amano dell'altro. E giù di lacrime, moi. So che è finzione, ma ogni cosa che Nicole dice riguardo a Charlie e quello che lui ha da dire su di lei... sono cose che hanno sempre una risonanza a livello personale.

Comunque poi, vi dico, non ho più pianto fino verso la fine del film. Quindi sono stata anche piuttosto brava, me lo dico da sola. Il film. Parliamo del film. Non sono un'esperta dei lavori precedenti di Baumbach, penso di aver visto solo Frances Ha. Quindi non vi so dire se questo è il suo lavoro migliore o il culmine della sua carriera o bla bla bla. Quello che vi posso però dire è che è un film piuttosto onesto. Se la tira un po', questo sì. Ma è onesto. Personalmente preferisco sempre le storie d'amore (o di fine di un amore) che si avvicinano di più alla mia realtà personale, avendo come protagonisti personaggi in cui mi ritrovo. Qui la cosa risulta un po' più difficile, perché Nicole e Charlie sono due persone che lavorano nel mondo dello spettacolo e vivono entrambi di arte. E di conseguenza anche i loro battibecchi, le loro conversazioni sono diverse rispetto ad una "normale" coppia. 

Non lo so, ha senso quello che ho appena scritto? Nella mia testa ce l'aveva, ma non so se l'ho espresso bene. Tuttavia, nonostante come personaggi siano un po' lontani dalla realtà quotidiana, i loro problemi di coppia... quelli sì, invece, che sono reali. Il tradimento, l'assenza di intimità, il dare per scontato l'altro, il sacrificio dei propri desideri per far funzionare il matrimonio... sono problemi molto comuni a quasi tutte quelle coppie che ormai stanno insieme da tanto. Una questione centrale nel film è la dicotomia New York - Los Angeles che potrebbe sembrare un problema da poco visto da questa parte di mondo ma, evidentemente, per gli statunitensi rimane scottante. 



Marriage Story racconta la fine di un matrimonio, attraverso le fasi legali che precedono un divorzio. Uno dei pensieri fissi che ho avuto durante la visione è stato: "Non voglio mai, mai, mai divorziare". E quindi penso che non mi sposerò mai, così sono sicura di evitarlo. Laura Dern e Ray Liotta interpretano magnificamente la parte degli spietati avvocati divorzisti che giocano con i sentimenti di chi sta passando un momento orribile nella propria relazione, insinuando il dubbio e facendo venire fuori il peggio delle persone. L'eccezione è rappresentata dall'avvocato a cui si rivolge Charlie, interpretato da Alan Alda: come detto da lui, è l'unico che tratta Charlie come fosse un essere umano. Scarlett Johansson è davvero bravissima in questo film (anche se con quei capelli assomiglia paurosamente ad Emma Thompson) e ci mostra una donna vulnerabile che cerca di far valere i propri sentimenti in un momento della sua vita pieno di incertezze. Adam Driver, che ve lo dico a fa', è sempre bravissimo per me. Una delle scene migliori è quando gli viene consegnata in maniera piuttosto goffa la lettera di divorzio dalla sorella di Nicole. L'incredulità nella sua espressione, convinto fino all'ultimo che lui e Nicole avrebbero risolto le cose fra di loro, senza ricorrere agli avvocati. E poi come canta bene per essere uno che non canta. Non sto neanche a dirvi quanto ho pianto nella scena finale quando Henry, il figlio, gli chiede di leggere la lettera. 



Non sarà forse il film dell'anno per me, ma sicuramente merita di essere visto. Anche più volte. Anche solo per sentirvi Adam Driver cantare Being Alive

giovedì 28 novembre 2019

Movie Review: I migliori film (brutti) di Natale

Parliamoci chiaro, in questo elenco non vi farò la lista dei migliori film di Natale. Non parleremo di classici come Una poltrona per due, Mamma ho perso l'aereo o i più recenti Love Actually o L'amore non va in vacanza. No, no. Parliamo di quei film brutti, roba da Hallmark TV o da produzioni Netflix fatte con 5 dollari. Quelli che fanno di questi tempi sull'8 o su Paramount Channel, per intenderci. Ecco, secondo me ce ne sono alcuni che ormai è indispensabile guardare e riguardare per entrare nello spirito natalizio. 

Il Natale di Beth / 'Tis the season for love
Scontatissimo, recitato sorprendentemente abbastanza bene, questo film racconta di Beth che ha lasciato il suo paesino di provenienza per andare ad avere successo a New York, lavorando in teatro. In realtà a New York non la scelgono mai per le parti principali e quindi, una volta tornata a casa dalla sua amorevole madre, si chiede se non sia meglio tornare al paesino suo...dove tutti sembrano volerla: il preside per lavorare nella scuola locale e un aitante vigile del fuoco da poco divorziato. Non c'è bisogno che vi dica come va a finire.




Un principe per Natale / A Christmas Prince
Ecco una delle produzioni Netflix natalizie di maggior successo degli ultimi anni, tanto che a breve uscirà il terzo capitolo The Royal Baby o qualcosa del genere. Questo primo capitolo è quello che dovete assolutamente vedere e rivedere, il secondo incentrato sul Royal Wedding tra i due protagonisti è stato una delusione grandissima nonostante le mie aspettative fossero super basse. Nel primo, invece, l'atmosfera natalizia la fa veramente da padrona ed è tutto quello che serve per entrare nel giusto spirito delle feste.



Il calendario di Natale / The Holiday Calendar
Debbo dire che questo, secondo me, è un gradino sopra agli altri come qualità. C'è un fantastico cast e la storia è deliziosa: un nonno regala alla propria nipote fotografa un calendario dell'avvento antico che si rivela essere, in un qualche modo, magico. Gliene accadranno di ogni, finché, come da commedia romantica natalizia che si rispetti, si accorgerà che il vero amore era sempre stato di fronte a lei. Penso debba uscire un secondo capitolo di questo film ma non ne sono del tutto certa. Mi farebbe piacere rivedere questi personaggi.



Un'eredità per Natale / Christmas Inheritance
Qui abbiamo praticamente degli attoroni, signori: Eliza Taylor (The 100) e Jake Lacy (Girls) sono i protagonisti di questa tipica commedia romantica in cui lei, una ricca viziatona, viene mandata dal padre in una cittadina sperduta nel nulla dove conosce lui, tipico manly man di provincia che le farà capire quale sia il vero senso della vita e delle feste natalizie. 



Nei panni di una principessa / The Princess Switch
Terminiamo con due film che vedono come protagonista Vanessa Hudgens. Il primo è questo, in cui lei addirittura interpreta due diverse ragazze: una pasticcera che si scambia di posto e di identità con una principessa di un regno ridicolo (hanno tutti gli stessi nomi: Aldovia, Genovia, Belgravia e bla bla). Si scambiano i ruoli ed entrano ognuno nella parte dell'altra ingannando tutti e, ovviamente, si innamoreranno dei personaggi maschili della vita dell'altra. 



Un cavaliere per Natale / The Knight Before Christmas
Qui invece Vanessa Hudgens è una povera maestra di un paesino misero che è stata tradita dal suo ex e all'improvviso compare nella sua vita un giovane aitante che dice di essere un cavaliere di Norwich, Inghilterra proveniente dal Milletrecento. I due passano i giorni precedenti al Natale perennemente insieme, tra varie peripezie e gag varie in cui lui cerca di adattarsi al mondo contemporaneo. Anche qui, direi, potete già immaginare come andrà a finire. 



Ecco, questo è quanto. Ne vedo ormai talmente tanti di questi film ogni anno che perdo il conto e mi sembra di averli già visti tutti un milione di volte ma la verità è che molto spesso le storie sono talmente simili che si tende a confonderli. In ogni caso mi guarderei film commedie romanticone di Natale dal primo di Novembre fino a Natale, fosse per me. Perché mi piace vedere i set completamente decorati con alberi, luci, presepi, Babbi Natali ecc.. mi mettono pace ed allegria. E, specialmente a Natale, secondo me c'è bisogno di certezze e storie felici. 

martedì 22 ottobre 2019

Star Wars The Rise of Skywalker: Trailer Breakdown

Cari amici, oggi è stato un giorno importante per i fan di Star Wars. E' stato trasmesso lunedì sera negli Stati Uniti l'ultimo trailer dell'Episodio IX The Rise of Skywalker, ed è anche uscito il fantastico poster ufficiale. Ammirate.



Questo post è un brevissimo breakdown del trailer, un'analisi di quello che sembra potrebbe accadere, sempre tenendo conto che i trailer di questa sequel trilogy sono volutamente fuorvianti, come è giusto che sia. Devono aumentare l'hype ma non rivelare tutto il film, sennò che gusto ci sarebbe ad andare al cinema! Ma oltre ad essere un breakdown del trailer, questo segna anche un breakdown emotivo per me.

Star Wars mi accompagna nella vita dalla tarda infanzia ad oggi, e il mio amore per questo universo è soltanto aumentato col tempo. Return of the Jedi sarà sempre il mio film preferito di quei tempi, ogni volta che lo davano in tv era una gioia per me. Il primo film della Saga che ho visto al cinema è stato Revenge of the Sith: avevo tredici anni e mi accompagnarono la mamma e papà. Vedere sul grande schermo la trasformazione di Anakin in Darth Vader è stato qualcosa di entusiasmante.
Da quando, nel 2015, è uscito The Force Awakens il mio amore per questo universo non ha fatto che consolidarsi e ho iniziato ad addentrarmi anche nella serie tv Clone Wars, che è davvero un gioiellino, e a leggere libri ambientati nell'universo di Star Wars (Lost Stars di Claudia Gray è una lettura quasi obbligata). D'altronde chi mi sta accanto sa della mia crescente ossessione per la saga, e vi sto scrivendo dal divano, dove sono appoggiata al cuscino a forma di BB8.

Ma veniamo al trailer: vediamo Rey che si sta allenando in the ways of the Force su un pianeta simile ad Endor, utilizzando un training droid proprio come quello che tempo fa usò Luke Skywalker. Vediamo Rey e Ben Solo (cavalcando l'onda della Bendemption, spero sempre che Ben abbandoni il lato oscuro, il nome Kylo Ren e il First Order per 'ascendere' in quanto Skywalker, visto che ce l'ha nel sangue da parte di madre) che combattono sui resti della Morte Nera, la seconda. Però poi vediamo Ben che sembra mettere via la sua spada laser e confrontare Rey all'interno senza arma. Inoltre li vediamo anche distruggere, insieme, quella che sembra la maschera di Darth Vader. 

Questa sono ovviamente io mentre guardo il trailer :D


Scemenze a parte, intanto la ribellione sembra aver trovato nuove reclute, grazie anche a Lando Calrissian. Il momento più strappalacrime, straziante e bittersweet di tutto il trailer è racchiuso in questa scena, in cui C3PO sembra dare l'addio ai nostri protagonisti ma anche al suo passato. Niente mi può togliere dalla mente che mostrerà a Rey e agli altri il matrimonio tra Padmé e Anakin e forse anche di come Palpatine raggirò tutti mettendo in atto l'Ordine 66 portando così alla quasi totale estinzione degli Jedi. 


Torniamo ai nostri due eroi principali, Ben e Rey. Sì, sono una di quelle che pretende di vedere come minimo un abbraccio tra i due (idealmente anche un bacio degno di Leia e Han o, perché no, un flash forward su Naboo con dei pargoli - il contrario di ciò che accadde ad Anakin e Padmé, la Forza li abbia in gloria -). Ora ditemi se questi non sono sguardi di due innamorati che vedono nell'altro il proprio futuro. Boh, per me è così chiaro. Mi dispiace sinceramente, dal più profondo del cuore, per tutti quelli che non riescono a godersi questi sequel e l'ovvio percorso verso la redenzione di Ben accompagnato da Rey. In più nel trailer sentiamo Rey dire: "People keep telling me they know me... no one does" e Ben dice "But I do". Più chiaro di così?! E di nuovo, Palpatine che dice: "Your coming together is your undoing" e a chi potrà mai riferirsi?! ↓↓↓




Va beh, bear with me. Abbiate pazienza. Perché io non ne ho. Per niente. Non vedo letteralmente l'ora che sia il 18 di dicembre per andare al cinema e ho come la sensazione che non ci andrò solo una volta. 
May the Force be with us all!