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mercoledì 22 maggio 2019

Series Review: Fleabag 2

Fleabag è una serie britannica scritta e interpretata da sua maestà, all hail, Phoebe Waller-Bridge. Se avete visto Solo - A Star Wars Story è colei che dà la voce a L3, il droide di Lando Calrissian. 
Io avevo già avuto modo di apprezzarla in Crashing, mini serie britannica che era su Netflix (non saprei dire se ci sia ancora), sempre da lei scritta e interpretata. Serie molto carina, sicuramente da recuperare se non l'avete vista.

Ma torniamo a noi. Di Fleabag è uscita da poco la seconda stagione, composta da sei episodi di circa 23 minuti ciascuno, che ritorna a raccontare le avventure della sua protagonista e della famiglia, ad un anno e poco più dopo la fine della prima stagione (che era uscita tre anni fa e che io avevo recuperato l'anno scorso). Della prima stagione avevo amato tutto: l'ambientazione, il personaggio di Fleabag, in tutti i suoi difetti, la confessione finale della sua spirale autodistruttiva dopo quello che ha fatto alla sua migliore amica Boo. La seconda stagione, che si apre dopo 371 giorni dai fatti della prima, senza che Fleabag abbia più rivisto né suo padre né sua sorella, vede la nostra protagonista in una condizione sicuramente migliore e più stabile. E infatti tutti un po' se ne stupiscono. 

Viene introdotto anche un nuovo personaggio: il prete che dovrà officiare il matrimonio tra il padre di Fleabag e la matrigna (sempre interpretata dall'esilarante Olivia Colman). Il prete (che non ha nome) è interpretato da Andrew Scott e diventerà l'interesse amoroso di Fleabag in questa stagione. Che è una scelta già di per sé piuttosto insolita, nonostante il prete sia molto giovane, divertente e diretto. Però è pur sempre un prete. E per questo Fleabag, nonostante abbia abbandonato il lato distruttivo di sé, cerca di approcciarlo in maniera abbastanza sottile per i suoi standard. Ci riesce ma qualcosa è cambiato in lei dalla prima stagione, per cui la vediamo alle prese con l'amore, quello vero, che va aldilà dell'attrazione fisica. Infatti, in una scena molto bella e a tratti piuttosto hot, Fleabag si confessa (letteralmente), mettendosi finalmente a nudo e distruggendo quel muro di apparente frivolezza che si è creata dietro il quale si nascondono tutte le sue insicurezze. Ed è grazie a quel momento di vulnerabilità che il prete si innamora realmente di lei. Anche perché è l'unico che riesce ad accorgersi dei suoi piccoli ma costanti momenti di 'distrazione' (che avvengono quando Fleabag parla direttamente al pubblico guardando direttamente l'obiettivo della videocamera).

Il finale è molto bittersweet, confesso di aver versato qualche lacrima. Ma è così ben recitato e così onesto che davvero non ci si può aspettare un happy ending, per cui non ci si rimane neanche troppo male. Non so se è stata doppiata in italiano ma, se ne avete la possibilità, guardatela assolutamente in lingua originale. In questa stagione
specialmente per sentire il divertente accento irlandese di Andrew Scott. Quando impreca fa morire dal ridere. 
Insomma, se amate le serie tv dirette, senza peli sulla lingua, con tante parolacce e situazioni grottesche non perdetevi Fleabag. All hail Phoebe Waller-Bridge.





2 commenti:

  1. Rieccomi che commento. Proprio in questi giorni, su Instagram, non faccio altro che consigliare questa serie anche alle pietre.
    Avevo amato la prima stagione anni fa, aspettavo da allora un grande ritorno, e Fleabag (imperfetta con cuore) non ha deluso. Per me, uno dei vertici irraggiungibili di questo 2019. Un gioiello di scrittura e recitazione.

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    1. Bentornato! 😊 Sì infatti anche a me era piaciuta la prima stagione ma con questa Phoebe ha dimostrato davvero di essere un mostro di bravura!

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