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venerdì 24 maggio 2019

Film Review: Paterson

Cosa succede quando un film rappresenta la vita quotidiana e ripetitiva di un uomo normale, con un lavoro ancor più normale, come l'autista di autobus? Forse per alcuni sarà noioso, ma Jim Jarmusch con Paterson dimostra che può essere poetico. 



La poesia si nasconde ovunque, scaturisce dal più insignificante oggetto (come un fiammifero) e assume diverse forme: quella classica, scritta, come Paterson ci mostra durante tutto il film, ma anche quella che si palesa come espressione artistica dinamica, che trova sempre nuovi stimoli, come invece rappresentato dalla moglie Laura. Sono una coppia strana, Paterson e Laura: lui va al lavoro tutti i giorni eseguendo sempre le stesse, ripetitive azioni mentre lei sta a casa a fare una miriade di cose creative: dipinge (muri, vestiti, quadri), cucina, impara a suonare la chitarra, canta. Una coppia in realtà normale, ma composta da due persone a loro modo peculiari. Paterson passa ogni momento libero a scrivere poesie, ispirato dal luogo in cui vive che ha ospitato negli anni importanti personaggi, tra cui anche il grande poeta William Carlos Williams. Paterson e Laura sono una coppia giovane, che capisce l'importanza di sostenersi a vicenda non solo nella faccende quotidiana ma, soprattutto, negli interessi individuali. 


C'è poesia in ogni scena, in Paterson. Ma non solo: c'è anche tanto amore. Nei piccoli gesti quotidiani: Paterson che ogni mattina appena sveglio bacia con dolcezza la moglie, lei che ogni giorno gli prepara un pranzo molto personalizzato, lui che immancabilmente porta fuori il cane nonostante non si stiano simpatici a vicenda, lei che cerca di rendere fiero il marito con ogni suo sforzo creativo e lo incita a pubblicare le sue poesie. 


Prima ho menzionato gli interessi individuali della coppia. Penso che questo elemento sia rappresentato al meglio nel film: Paterson e Laura rimangono individui nella loro quotidianità (lui va sempre al solito bar la sera), lei rimane a casa a coltivare con passione ogni sua idea creativa. Sono individui nei loro piccoli rituali, non perdono loro stessi nella coppia, annullandosi. Coesistono con le loro rispettive personalità insieme, trovando un loro equilibrio. E, credo che, alla fine, la vera poesia risieda proprio qui. 







3 commenti:

  1. Ciao Federica! Ho scoperto il tuo blog per caso, grazie a un commento che hai lasciato su Pensieri Cannibali, e che dire, con un film che ho amato così tanto mi sento già a casa. Ti seguo da oggi e passerò sicuramente a rileggerti.
    Galeotto il film in uscita, magari riguardo Jarmusch e ne parlo anch'io da me. Ai tempi, la delicatezza di questa poesia non avevo saputo parafrasarla. :)

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  2. Ciao! Sì infatti anche io ho voluto recuperare questo in attesa di The dead don't die!

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  3. Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.

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